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Una nuova teoria sfida la scienza: il destino dell’Universo è il Big Crunch

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Una teoria scientifica rivoluzionaria propone che l’Universo non finirà con un congelamento eterno, ma collasserà in un Big Crunch, con implicazioni affascinanti sulla nostra comprensione del cosmo.

Un nuovo studio scientifico, recentemente pubblicato su ArXiv e riportato da Fanpage, sta scuotendo la comunità accademica con una teoria rivoluzionaria sulla fine dell’Universo. Contrariamente alla teoria del Big Freeze, che prevede un’espansione infinita del cosmo fino a un congelamento eterno, questo nuovo modello propone un futuro diverso: il Big Crunch. La ricerca suggerisce che l’energia oscura, una componente misteriosa che costituisce il 70% dell’Universo, potrebbe non essere costante come si pensava finora. Invece, potrebbe avere un ruolo dinamico che porterà a una contrazione dell’Universo, terminando in un collasso totale.

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Il ruolo dell’energia oscura nella nuova teoria cosmologica

La chiave di volta di questa ipotesi innovativa risiede nel concetto di energia oscura. Differente dal modello cosmologico standard Lambda-CDM, che la considera una costante con pressione negativa invariabile, il nuovo approccio suggerisce che l’energia oscura possa essere dinamica. Secondo Fanpage, “a un certo punto smetterebbe di far allontanare le galassie, ma inizierebbe a trascinarle le une contro le altre verso il centro del cosmo”. Questa inversione del processo espansivo è paragonata a un elastico che, dopo essersi teso, comincia a contrarsi. L’energia oscura, quindi, non solo cesserebbe di causare l’espansione, ma innescherebbe una fase di contrazione.

L’ipotetico ruolo degli assioni e la singolarità finale

Un aspetto intrigante di questo modello è l’implicazione di una particella ipotetica chiamata assione. Gli assioni potrebbero avere un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’energia oscura, influenzando il destino dell’Universo. Il processo di contrazione culminerebbe in un collasso finale, portando tutta la materia e l’energia a concentrarsi in un solo punto, una singolarità in cui le leggi della fisica attualmente conosciute non sarebbero più applicabili. Questo scenario sfida le attuali comprensioni cosmologiche e apre nuove strade di ricerca per comprendere le forze fondamentali che governano il nostro Universo.

Tempistiche e implicazioni future della teoria del Big Crunch

Il team di ricerca, guidato dal professor S.H. Henry Tye dell’Università di Cornell, stima che questo processo inizierebbe tra circa 7 miliardi di anni. L’attuale espansione accelerata, attribuita all’energia oscura, rallenterebbe progressivamente fino a fermarsi, per poi invertire la sua direzione. La successiva fase di contrazione durerebbe per 13 miliardi di anni, portando l’età totale dell’Universo a circa 33 miliardi di anni prima di collassare in una singolarità, un evento noto come Big Crunch. Questo modello non solo solleva questioni sul destino finale del cosmo, ma invita a riconsiderare le nostre attuali teorie cosmologiche e le osservazioni dell’Universo, stimolando una revisione delle nostre comprensioni più fondamentali.

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ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2025 11:20

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